06/10/2014 - "La ricerca optometrica e la sua rilevanza clinica"


Alcon, CSO, Esavision, Essilor, Hoya e Zeiss sostengono il 1° Congresso IRSOO

Loghi Congresso 6-10-14

L’IRSOO INNOVA LA FORMULA CONGRESSUALE

“Congresso molto interessante per i temi proposti, professionisti seri e competenti.

Temi stimolanti e interessanti, di assoluta rilevanza clinica.

Chiarezza espositiva dei relatori e docenti; ciascun argomento è stato trattato da più punti di vista.

Puntualità, chiarezza argomenti.

Positivo è stato dare spazio ai giovani.

La possibilità di prendere appunti direttamente sul fascicoletto degli atti del congresso.

E' stato dinamico, puntuale, accattivante.

Tavola rotonda e dibattito con la platea.

Ottima impostazione delle sessioni, fluente e scorrevole, facile mantenere attenzione.

Esperienza molto positiva che mi ha arricchito personalmente e culturalmente, ha stimolato molto la mia "sete" di conoscenza e la mia curiosità.”

Questi sono alcuni dei commenti riportati dai partecipanti nei questionari di valutazione compilati al termine dell’evento, che ben evidenziano gli elementi di forza e di originalità che hanno caratterizzato il primo congresso dell’IRSOO: la scelta degli argomenti, di assoluto rilievo nella pratica clinica giornaliera; la serietà e la competenza mostrate dai relatori, molti dei quali giovani optometristi, diplomandi o neodiplomati; la puntualità; la possibilità di prendere appunti direttamente sul fascicolo degli atti del congresso; il confronto che si è sviluppato tra professionisti e il dibattito con la platea.

Quattro gli argomenti di base, tutti avvincenti e stimolanti per i partecipanti che, grazie alle tavole rotonde con gli esperti, hanno potuto trarre spunti e suggerimenti sul controllo del comfort della correzione ottica, sull’importanza dei test di lettura, sulla gestione dei pazienti con problemi di occhio secco e su come includere il controllo della progressione miopica nella propria attività optometrica.

L’aspetto innovativo più rilevante del primo congresso dell’IRSOO è che forse per la prima volta in Italia un congresso è stato basato essenzialmente su lavori sperimentali effettuati sul posto, piuttosto che su riportare i risultati dei lavori fatti in altre parti del mondo. Tutto ciò è stato possibile perché finalmente si è cominciato a fare ricerca optometrica anche in Italia; non soltanto all’IRSOO naturalmente, ma anche nei corsi universitari, dove la ricerca è istituzionale. I giovani neo optometristi, o in procinto di diventarlo, hanno presentato i loro lavori sperimentali originali, che sono stati poi commentati e discussi dai loro docenti e da relatori professionisti ed esperti ben noti nel nostro ambiente, che hanno cercato di evidenziare come i temi trattati possano influenzare la pratica optometrica quotidiana, realizzando in tal modo lo spirito del congresso, così come indicato dalla stesso titolo: “La ricerca optometrica e la sua rilevanza clinica”.

Da segnalare ancora la formula innovativa adottata per la realizzazione delle varie sessioni nelle quali era stato diviso il congresso, ognuna delle quali terminava con una tavola rotonda con conduttore, aperta agli interventi dalla platea dei partecipanti e dedicata alla discussione e all’approfondimento di temi “caldi” dell’attività clinica di tutti i giorni, dai quali sono scaturiti indicazioni, idee, spunti e suggerimenti da applicare nella pratica giornaliera.

Innovativo anche il volumetto degli atti del congresso organizzato in modo tale da poter costituire uno strumento di lavoro durante lo svolgimento dell’evento e un manuale di studio e approfondimento dei temi trattati, in tempi successivi. Infine la puntualità, un pregio a torto poco ricercato e apprezzato in Italia; inizio con soli otto minuti di ritardo, rispetto della durata prevista per le singole sessioni e termine all’orario prefissato.

Questo congresso ha rappresentato il naturale sviluppo e complemento del convegno dedicato ad Antonio Madesani (docente 'storico' molto apprezzato da chi lo ha conosciuto, recentemente e prematuramente scomparso), svolto la scorsa primavera, in cui gli studenti dell’ultimo anno dei corsi di Optometria dell’IRSOO avevano presentato i loro lavori di ricerca ai colleghi più giovani. Il livello delle relazioni era stato tale da far nascere il desiderio di condividere questa positiva esperienza non solo fra gli studenti e i docenti attualmente a scuola, ma anche con i colleghi che, usciti dall’ambiente didattico, si dedicano esclusivamente all’attività di optometrista e di ottico nell’ambito clinico.

I giovani relatori, tutti appena laureati o diplomati o in procinto di esserlo, sono stati i veri protagonisti del Congresso del 6 ottobre, a fianco di un nutrito panel di docenti ed esperti: Laura Boccardo, Antonio Calossi, Fabio Casalboni, Carlo Falleni, Alessandro Fossetti, Mauro Frisani, Giovanni Giacomelli, Luigi Lupelli, Silvio Maffioletti, Angie Minichiello, Luciano Parenti, Salvatore Pintus, Anto Rossetti, Paolo Soragni, Paolo Sostegni, Roberto Volpe e Fabrizio Zeri.

Nella prima sessione, dedicata al comfort della correzione ottica, è stato presentato il lavoro svolto dall’optometrista Ilona Dzialak che ha confrontato la Wesson Card, il test di Weiss e l’unità di Mallett nella misura della disparità di fissazione per vicino; Mariateresa Colombino, laureata in Ottica e Optometria (Università di Firenze), ha presentato il lavoro svolto presso la nostra scuola sulle variazioni indotte sulla disparità di fissazione da uno stress visivo artificialmente procurato.

Nella seconda sessione, dedicata alla misura della velocità di lettura come indice delle perfomance visive in visione prossima, Paolo Bini, diplomando in Optometria (IRSOO – Vinci), ha parlato di “Affidabilità e ripetibilità della versione italiana delle tavole di lettura di Radner”, illustrando i risultati di uno studio sperimentale condotto con la collega Giulia Ferretti; Filippo Cenni, laureando in Ottica e Optometria (Università di Firenze), ha presentato un lavoro sulle capacità di lettura in pazienti affetti da patologie maculari; Alessandra Brattoli, diplomanda in Optometria (IRSOO – Vinci), ha presentato i risultati scaturiti da un lavoro svolto con la collega Caterina Ferraro con la relazione dal titolo “Che cosa misura davvero il DEM test?”

La terza sessione era dedicata ai segni e ai sintomi dell’occhio secco, un tema molto discusso in questi ultimi anni, soprattutto nel campo delle lenti a contatto. David Pietroni, laureato in Ottica e Optometria (Università Roma Tre), ha esposto i risultati del proprio lavoro sperimentale sulle variazioni diurne del comfort di tre lenti a contatto giornaliere monouso in Silicone-idrogel; Valeria Pistelli, diplomanda in Optometria (IRSOO – Vinci), ha messo a confronto Oftalmometro e Topografo per la misura del NIBUT; Jacopo Siroki, optometrista (IRSOO – Vinci), ha presentato i risultati di un lavoro sulle variazioni dell’osmolarità lacrimale indotte dall’applicazione di lenti a contatto. L’ultima sessione era dedicata alla refrazione periferica e al contenimento della progressione miopica. Barbara Baumgartner, laureata in Ottica e Optometria (Università di Firenze), ha presentato i risultati di uno studio retrospettivo sul controllo della progressione miopica in un campione di soggetti sottoposti a trattamento ortocheratologico; Mattia Basso e Riccardo Cheloni, ambedue optometristi (IRSOO – Vinci), hanno presentato i loro lavori sulla misura della refrazione periferica, effettuata in soggetti miopi sottoposti a ortocheratologia notturna o corretti con diversi tipi di lenti a contatto morbide.

Alla fine, un evento ben riuscito e realizzato anche grazie al sostegno di note aziende del settore, alle quali vanno i ringraziamenti dell’IRSOO.

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