Nico Paladini

Personaggio singolare, Nico Paladini (1949, Empoli, Firenze), dotato di un'energia e vitalità che riesce a trasferire dalla sua inarrestabile attività di viaggiatore e speleologo a quella di pittore. Ogni cosa, per lui, è un paesaggio, anche l'interno di una casa, o un corpo di donna. Come il milanese Roberto Crippa, la cui passione per il volo aereo aveva creativamente contaminato le proprie opere, Paladini circumnaviga ed esplora il visibile, documentandolo attraverso immagini dal sapore Pop. Alla fine degli anni sessanta inizia una intensa attività speleologica, scopre e esplora la Buca del Serpente e si diploma all'Istituto d'Arte di Siena. Segue un decennio di spedizioni esplorative di natura alpinistica, speleologica ed anche archeologica in varie parti del mondo, rasentando, non di rado, situazioni estreme, sale il Kilimandjaro, l'Aconcagua, il Chimborazo, numerose montagne senza nome nelle Ande; è tra i pochi europei a raggiungere i resti dell'aereo dei sopravvissuti delle Ande. Solo nella prima età degli anni Ottanta, Paladini intraprende l'attività di grafico pubblicitario e fotografo moda. Ma sarà l'incontro e il successivo sodalizio con il gallerista Antonio Russo, che lo spingerà sul versante espositivo. È del 1987 la sua prima mostra alla galleria La Barcaccia di Roma. Seguono numerose collettive e fiere d'arte, ed è anche l'inizio dell'elaborazione di quel lavoro che si tradurrà poi nella fondazione del movimento del Metropolismo. Ma nel '93 Paladini torna ad avventurarsi in terre lontane, e partecipa alla spedizione scientifica dell'Università di Siena sulle Ande dell'estremo nord dell'Argentina, raggiungendo una vetta senza nome di 6.200 metri sul massiccio del Pissis. Nel giugno dello stesso anno il movimento "Metropolismo" viene presentato a Roma in una grande mostra allo Spazio Flaminio, Omar Calabrese, Alberto Abruzzese, Renato Minore e Valerio Dehò, seguono altri eventi movimento fino alla esposizione all'Istituto di Cultura di Madrid presentato da AchilleBonito Oliva nel 1995. In questi anni alterna l'organizzazione di mostre del "Metropolismo" ad alcuni viaggi sul teatro di guerra in Bosnia, esperienza che racconterà in alcune pagine vincitrici del premio letterario Fiorino. Fonte di ispirazione saranno anche alcuni viaggi fatti nel Sahara libico. Seguono mostre personali e del Metropolismo in Portogallo, Spagna, Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda e Italia, fino alla recentissima alle Scuderie di Palazzo Ruspoli a Roma (2012) sempre presentata dal prof. Bonito Oliva. Tra il 2010 e il 2011 espone nell'ambito della rassegna itinerante "50 pittori toscani per 50 cantanti toscani" realizzata in 12 diverse location prestigiose della Toscana.

"...dopo quasi un secolo caratterizzato dal dissenso critico verso l'ambito costituito, questi artisti hanno compreso che all'Arte non basta più opporre una banale immagine critica della realtà, quanto piuttosto debba confrontarsi con le modificazioni antropologiche inevitabilmente in atto, fiancheggiando l'apparato moderno della riproduzione iconografica... all'Arte non basta più lo spazio della stupefazione e della fantasia individuale contrapposta alla banale realtà. Questa stessa possiede attraverso la tecnologia la possibilità di riscattarsi e autorappresentarsi in termini fantasmagorici e fantascientifici".


Achille Bonito Oliva
Dal catalogo “Sulla strada di Venere”, edizioni Polistampa, dell’esposizione a San Donato (FI), 2012.


mostra Leonardo arte