19/05/2021 - Sergio Villani, pioniere e padre dell’optometria italiana


Venerdì mattina ci ha lasciati uno dei fondatori dell’optometria italiana: Sergio Villani. In silenzio; stava male da alcuni mesi. Lo ricordiamo all’ultimo dei “Rivediamoci a Vinci”, che già aveva difficoltà a parlare nonostante la chiarezza dei pensieri che con fatica riusciva alla fine a rivelare. Doveva essere una sofferenza atroce per un uomo abituato a studiare si, ma poi anche a tradurre in parola i suoi pensieri, a parlare alle persone, non solo agli studenti, che riusciva ad affascinare con le sue lezioni, e ai suoi seguaci, ma anche ai colleghi, ai politici con i quali ha ricercato negli anni una soluzione per il riconoscimento dell’optometria, per il successo della quale ha speso si può dire la sua intera vita lavorativa, cercando di ottenere, per primo in Italia, ciò che ancora oggi è di là da venire: un corso universitario “indipendente” di optometria.

Il professor Ronchi gli aveva dato la direzione dell’istituto di Vinci dove nel 1970 era stati trasferiti da Arcetri il corso di ottica e quello di optometria. In pochi anni ne aveva fatto, con l’aiuto di validi collaboratori, e grazie anche all’esperienza e al know how mutuato dal corso di ottica di Arcetri, la scuola di eccellenza per la formazione degli ottici e il punto di riferimento dell’optometria italiana. Un impulso particolare venne dato allo sviluppo della contattologia; credo si possa sostenere che Villani sia stato il fondatore o il principale artefice dell’inizio della contattologia italiana. Lo studio e l’insegnamento delle lenti a contatto negli anni settanta ha avuto la sua origine a Vinci, qui è stato pubblicato nella seconda metà degli anni settanta il primo libro di contattologia in lingua italiana, che il professor Villani ha voluto intitolare 'contattologia scientifica', proprio per indicare l’indirizzo che avrebbe dovuto prendere la contattologia: una pratica clinica fondata sulla scienza.
Nello stesso periodo anche a Milano si affacciavano iniziative che avrebbero portato in tempi brevi ad un corso di optometria strutturato, e a Pieve di Cadore un discepolo di Villani e Ronchi fondava una scuola di ottica e optometria, e utilizzava gli stessi programmi messi a punto da Villani. In queste scuole e con quei programmi si sono formati gran parte dei docenti che hanno reso possibile l’inizio dei corsi di laurea in ottica e optometria. Insomma, l’albero dell’optometria, così come lo conosciamo oggi, con tutte le sue ramificazioni, ha buona parte delle sue radici nell’esperienza vinciana e Villani è colui che tra i primi le ha piantate, seguito poi da tanti altri seguaci e collaboratori.













Nella foto: Sergio Villani e Vasco Ronchi.