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Vinci e dintorni

...le di Leonardo da Vinci, è situato sulle pendici del Montalbano, nel cuore della Toscana. Dista circa 35 km da Firenze, ed è vicino anche ad altre note città d'arte toscane: Lucca, Pisa, Pistoia e Siena. L'area è particolarmente adatta per passeggiate ed escursioni in zone collinari immerse nel verde, siti archeologici, boschi antichissimi. Da visitare il Museo Leonardiano, ospitato all’interno della cinta medievale nelle sale del castello dei Conti Guidi, e la Casa natale di Leonardo, situat...

Tesi optometria 17 luglio 2015

...ttori Leonardo e Vassili Chiara, del corso di optometria biennale di Vinci aa.ss. 2012/2013/2014; Baroffio Maria Chiara, Bosetti Arialdo, Cantù Francesco, Di Girolamo Ciro, Pindilli Maria Regina, Pomaré Montin Carlotta e Ziglioli Elsa del corso di optometria biennale di Milano aa.ss. 2012/2013/2014. Figuccia Manuel e Galeotti Giancarlo, del corso di optometria biennale di Vinci aa.ss. 2009/2010/2011. La Commissione di tesi era composta dai docenti Bernardoni Alberto, Boccardo Laura, Facchin Alessio Pietro, Fossetti Alessandro, Franceschi Edoardo, Lucarini Giampaolo, Migliori Giuseppe e Sostegni Paolo. Alla comunicazione dell’esito ai candidati, il Dr. Fossetti, direttore dell’Istituto e presidente della commissione, ha consegnato ai diplomati il distintivo dell’IRSOO come segno di benvenuto nella comunità degli optometristi italiani. Una particolare nota di merito va a due dei candidati, Carlotta Pomaré Montin e Giuseppe Saija, che hanno conseguito rispettivamente le votazioni 110/110 e 110/110 con lode. Di seguito i brevi sommari delle tesi discusse: BROTZA ANDREA, MASCHERONI GIANMARCO, PILLONI GIULIA Titolo della tesi: “Warpage corneale indotto da porto giornaliero di due lenti a contatto differenti”. Relatore: Carlo Falleni. Obiettivo: Valutare il warpage corneale indotto dall’uso giornaliero di due lenti a contatto morbide differenti. Metodi: Sono stati selezionati 8 portatori in base a determinati criteri, quali: acuità visiva rilevata per lontano e vicino uguale o superiore a 0,0 logMar, assenza di patologie oculari, cornee curve aventi un meridiano inferiore a 7,45 mm e cornee piatte aventi un meridiano superiore a 8,00 mm. Tutti i portatori hanno utilizzato una lente a contatto Coopervision Proclear (Hi) e una Alcon Night & Day (Si-Hi), ognuna per ciascuno dei due occhi, casualmente selezionati, per un porto giornaliero di 12 ore durante 15 giorni. Per la rilevazione dei parametri è stato utilizzato un Topografo Antares CSO, e sono state effettuate per ogni singolo occhio 5 topografie in tre fasi, pre-porto, monitoraggio e post-porto. Sono stati presi in analisi per la valutazione del warpage i parametri di Root Mean Square (RMS), Asfericià (e) a 6,00 mm, Irregolarità di Curvatura (I.C.) e media dei gradi periferici (M.G.P.). Risultati: 7 degli 8 portatori hanno completato lo studio. Tra i 7 portatori, 14 occhi, è stata riscontrata la presenza di modesto warpage corneale in un solo occhio. La lente a contatto Proclear ha introdotto maggiori cambiamenti su RMS (-6,92%), la lente Night & Day ha apportato modifiche significative su I.C. (30,27%). SAIJA GIUSEPPE Titolo della tesi “Impieghi della sovratopografia e aberrometria con lenti a contatto morbide multifocali”. Relatore: Carlo Falleni; correlatore: Giuseppe Migliori. Votazione conseguita: 110/110 e lode. Scopo: Evidenziare i vantaggi relativi all’impiego della sovratopografia e aberrometria in un’applicazione di lenti a contatto multifocali. Analisi e valutazione delle variazioni topografiche e aberrometriche in funzione del decentramento della zona ottica della lente a contatto prendendo come riferimento la linea di sguardo. Valutazione della variazione della componente aberrometrica tra fase antecedente e successiva all’applicazione. Valutazione di quanto il decentramento e le aberrazioni incidono sull’acuità visiva. Materiali e metodi: 57 soggetti, di cui 26 femmine e 31 maschi, di età compresa fra 19 e 31 anni, età media 24,7. Per ogni soggetto è stato esaminato l’occhio destro. Tra gli esami preliminari è rientrata la valutazione dell’angolo lambda. Nella fase precedente all’applicazione della lente a contatto sono state eseguite sei acquisizioni topografiche e sei acquisizioni aberrometriche, dopo aver valutato e registrato l’acuità visiva in unità logaritmiche. Nella fase successiva all’applicazione della lente a contatto sono state eseguite nuovamente sei acquisizioni topografiche e sei acquisizioni aberrometriche ed è stata nuovamente rilevata l’acuità visiva. Risultati: L’analisi statistica non ha consentito di individuare una relazione fra decentramento della lente rispetto al diametro corneale e decentramento della zona ottica rispetto al centro pupillare rilevati con la sovratopografia. La variazione dell’aberrazione sferica tra la fase precedente e successiva all’applicazione è risultata essere statisticamente significativa sia nei casi in cui la lente risultava centrata (p=0,0001), sia quando risultava decentrata (p=0,0012), e non si è registrata una relazione lineare fra le due fasi. La variazione del coma verticale tra la fase precedente e successiva all’applicazione è risultata essere statisticamente significativa solo quando la lente risultava decentrata (p=0,0202) e in entrambe le condizioni, lente centrata e decentrata, si è registrata una relazione lineare tra le due fasi. La variazione del coma orizzontale tra la fase precedente e successiva all’applicazione è risultata essere statisticamente significativa in entrambe le condizioni (p DI LEO DONATA Titolo della tesi “Nuove geometrie di lenti a contatto morbide per cheratocono”. Relatore: Giampaolo Lucarini. Scopo del lavoro è stato di esporre tre recenti geometrie di lac morbide, progettate per compensare diverse tipologie di cheratocono: ectasie in tutte le fasi; cheratocono avanzato e cornee molto irregolari, come il cono decentrato e per la degenerazione marginale pellucida. Analizzando diversi casi clinici, diversi sia per tipologia di cheratocono e sia per storie cliniche, la candidata si è proposta di mettere a confronto i design, i vantaggi e gli svantaggi delle applicazioni, sia dal punto di vista tecnico che clinico e le loro performance, valutando se effettivamente le nuove tecnologie stiano compiendo o meno passi in avanti nell’ottimizzare il fitting di lenti a contatto morbide per cheratocono, offrendo massimo comfort e alta qualità della visione. Certo, la scelta di applicare lenti a contatto rigide resta sempre la scelta d’eccellenza, ma diversi sono i disagi che, su alcuni pazienti, quest’ultime producono. Le lenti morbide di progettazione possono essere una valida alternativa, migliorando la qualità della visione di chi purtroppo non trova adeguato comfort e massima soddisfazione dalle classiche lenti rigide. MOUSAFEIROPOULOU ZACHAROULA Titolo della tesi “Gestione e compensazione ottica del cheratocono attraverso l’uso di diverse tipologie di lenti a contatto”. Relatore: Edoardo Franceschi. La tesi si proponeva di analizzare diversi modi applicativi e correttivi di diverse modalità di lenti a contatto per la correzione del cheratocono. È costituita da otto capitoli principali. La prima parte è stata dedicata all’ottica e alla fisiologia del cheratocono, con particolare riguardo alle aberrazioni oculari e ai rilevamenti strumentali. Nella seconda parte vengono analizzati i principi applicativi dei diversi tipi di lenti a contatto per la correzione ottica nei casi del cheratocono: lenti a contatto morbide, sferiche o toriche, morbide per cheratocono, rigide gas permeabili corneali, ibride con centro rigido e periferia morbida e lenti sclerali. E’ stato presentato poi un caso clinico nel quale sono state applicate diverse tipologie di lac: morbida spessorata per cheratocono, rigida gas permeabile corneale, sclerale, morbida con ottica asimmetrica, discutendo poi i vantaggi e svantaggi delle diverse soluzioni. PINDILLI MARIA REGINA Titolo della tesi “Ortocheratologia e controllo della progressione miopica”. Relatore: Alessandro Fossetti. L’insorgenza della miopia e la sua progressione è una condizione che si verifica sempre più frequentemente in tutto il mondo con una maggiore incidenza nei paesi industrializzati e in particolare in quelli dell’estremo oriente. Contrariamente a quanto molti credevano, cioè che la principale responsabile della progressione miopica fosse l’attività visiva prossimale, da recenti studi è emerso che questa correlazione non è scientificamente provata ed è ancora oggetto di indagine. Indipendentemente da quale sia la causa, diventa importante far fronte a questo fenomeno introducendo alcune strategie di controllo e prevenzione, ovvero tutti quei metodi mediante i quali si può prevenire lo sviluppo della miopia e, nel caso in cui si sia già verificata, rallentarne o addirittura bloccarne l’avanzamento. Nella review sono stati analizzati i diversi metodi di compensazione della miopia, mettendoli a confronto dal punto di vista della loro efficacia per il controllo della progressione miopica. Sono stati riportati gli studi più rilevanti effettuati negli ultimi anni da ricercatori di tutto il Mondo. Di tutti i metodi utilizzati nei diversi studi, è stato individuato quindi quello più vantaggioso per il trattamento della miopia e ne sono stati analizzati i benefici in termini di rallentamento della progressione miopica. RAVALLI GIULIA Titolo della tesi “Confronto tra misure della disparità di fissazione e della foria associata rilevate con strumenti diversi”. Relatore: Paolo Sostegni. Scopo: Rilevare e confrontare le forie associate (FA) orizzontali e verticali con il Disparometro di Sheedy e il Tablet VisionApp. Rilevare le curve di disparità (CDF), confrontarle con quelle presenti in letteratura e valutare la correlazione con la sintomatologia rilevata nei soggetti del gruppo di studio mediante questionari psicometrici. Materiali e metodi: 66 studenti di età compresa tra i 19 e i 32 anni, con AV di almeno 10/10 (max 1/10 di differenza tra un occhio e l’altro), senza soppressione e con stereopsi minima di 100’’, sono stati sottoposti a compilazione di tre questionari psicometrici (CISS, scheda pre esame MCH e COVD QOL) e misurazione delle curve di disparità, delle forie associate e della disparità di fissazione con il Disparometro di Sheedy e delle sole forie associate orizzontali e verticali con il tablet VisionApp. Risultati: Le percentuali di tipologie di curve registrate sono: I tipo 45%, II tipo 38%, III tipo 15% e IV tipo 2%. Sono stati rilevati 37 soggetti con exodisparità media di -4±3’, 21 con esodisparità media di 3±1’ e 8 con DF=0. L’analisi della varianza della FA orizzontale con i due strumenti restituisce un valore p=0,94 e della FA verticale p=0,75. Lo studio statistico effettuato tramite questionari riporta molti più soggetti asintomatici, indipendentemente dalla tipologia di curva di disparità di appartenenza. Conclusioni: Le percentuali di CDF rilevate in questo studio si sono mostrate coerenti con quelle presenti in letteratura. L’analisi statistica della DF ha fatto rilevare più exodisparità che esodisparità, al contrario di uno studio precedente. Le misure delle FA hanno mostrato poca correlazione tra i due test, probabilmente dovuta alla strutturazione differente dei blocchi fusionali e alla tipologia di esecuzione dei test (il disparometro al forottero, il tablet a campo visivo libero). Si è pertanto concluso che le misure di uno strumento non possono essere normative per l’altro. I questionari psicometrici hanno invece mostrato scarsa correlazione con le tipologie di curve di appartenenza dei soggetti esaminati. CANTU’ FRANCESCO, POMARE’ MONTIN CARLOTTA Titolo della tesi “Confronto e ripetibilità a breve termine di tre tecniche di misurazione delle eteroforie”. Relatore: Alessio Pietro Facchin. Votazione conseguita da Pomarè Montin: 110/110. Scopo: Comparazione di tre metodi soggettivi largamente utilizzati nella pratica clinica nel rilevamento dello stato eteroforico. Sono state valutate la ripetibilità interna dei test e le differenze tra i metodi, con le possibili tendenze dei risultati. Le valutazioni sono state effettuate alla luce di quanto pubblicato precedentemente sull’argomento, rilevando similitudini o possibili differenze. Materiali e metodi: 48 soggetti sono stati sottoposti a tre test: Von Graefe, Maddox e Facchin Foria Card per lontano e per vicino. Per valutare la ripetibilità a breve termine, ogni test viene effettuato per tre volte. Utilizziamo una sequenza randomizzata con tutte le possibili combinazioni di presentazione dei test per evitare influenze tra uno e l'altro. Von Graefe e Maddox vengono rilevati con forottero, Facchin Foria Card con occhialino di prova. Risultati: Buona la ripetibilità di tutti i test da lontano e da vicino. Nel confronto fra i test da lontano, il Von Graefe mostra i risultati con tendenza più exoforica, la Foria Card fornisce dei risultati simili e il Maddox significativamente più eso. Da vicino il Von Graefe continua a fornire i dati più exoforici. In questo caso il Maddox fornisce valori con tendenza simile. Conclusioni: I test possono anche essere eseguiti una sola volta perché hanno una ripetibilità molto buona. Da lontano il metodo di dissociazione influisce sulla tendenza dei risultati. Il Von Graefe risulta essere il meno attendibile dei tre. Da vicino l’accomodazione sembra giocare un ruolo strategico, meglio controllata con occhialino. Facchin Foria Card con occhialino sembra fornire dati più neutrali senza una particolare tendenza. FATTORI LEONARDO Titol...



Accommodation

...ctual Leonardo da Vinci. It is situated on the hillside of Montalbano, in the hearth of Tuscany, approximately 35 km from Florence and in proximity to other great artistic towns in Tuscany, such as Lucca, Pisa, Pistoia and Siena. The town of Vinci, together with others in the region of the Empolese Valdelsa (i.e. Capraia e Limite, Castelfiorentino, Cerreto Guidi, Certaldo, Empoli, Fucecchio, Gambassi, Montaione, Montelupo Fiorentino and Montespertoli), safeguards the extremely rich natural, historical and artistic heritage of Italian Renaissance. The area is particularly recommended for those who love hiking surrounded by nature, archaeological sites, ancient woods and charming vineyards. The Museum Leonardiano, inside the medieval walls of Vinci, is a must-see, as it is Leonardo’s birth...


A Vinci nel 2019 - Nell'ottica di Leonardo

...di di Leonardo da Vinci sull’Ottica e sulla Visione. Le opere sono esposte nella Scuola di Ottica e di Optometria di Vinci, a mostrare una continuità evocativa negli studi ma anche una continuità di esperienza storica che ha pervaso l'Arte da sempre e ha fatto sì che, di metamorfosi in metamorfosi, gli artisti attuali fossero allo stesso tempo portatori di nuove visioni ed elaboratori di quelle passate. Per dare forza ed evidenza ad un legame tra l'esposizione e il Cinquecentenario leonardiano, ogni espositore creerà e presenterà un’opera riferita al lavoro del Genio vinciano, adattando il tema della citazione al proprio linguaggio artistico. Altro intento di questa mostra sarà quello di creare un precedente culturale che possa essere ripetuto e che possa far accrescere quell'identità di Città d'Arte di cui Vinci è già portatrice grazie a Leonardo, affinc...